Stesso dio, stesso...

Non dimentichiamo August Blom. Il regista, attore e "direttore di cinema fino alla propria morte", di Copenaghen, che tanto ispirò il cinema muto internazionale. Nel 1911, questo appassionato autore danese diresse un thriller a sfondo passionale: "Vittima dei mormoni".
Consigliato. Bello vedere quest'arte birichina, saltellare, scandalizzare. Picchiare. Rappresentazione scalpitante, ma dotata di andamento ammaliante. Scrittura completa, coi momenti quotidiani, appendici di eventi, a raccontare molto; più di tante (qui rare) didascalie. Chari sentimenti negli ammiccamenti, nelle titubanze, preziosi dettagli, dei protagonisti. Inquadrature definisco il racconto (la police sui binari). Ma è cinema, vero e proprio rapimento!
Tema piccantino, las victimas sono las damas annoiate e sole. Sullo schermo la brutalità d'una figura che rasenta il demoniaco, non si scherza più (a quanto pare ha dette un ). Thrilling finale, tra taxi che non arrivano, botole e pistole. Magico. Nello Utah per "amore"!
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento