Olo di te, tu di me

Dato che ormai anche Paul Verhoeven è dei "nostri", scriviamone due su uno dei suoi film più spregiudicati e visionari. Divenuto "cult" negli anni in cui era doveroso esserlo, "Atto di forza" (t.o. "Total recall", 1990), è un allestimento fantastico creativo e avvolgente, quanto un buon videogame (...). L'atmosfera è tutto. Il resto nulla, o quasi.

Amoremalmente

Evidente che per "Foglio" Otto Preminger sia un autore da non dimenticare. Nel 1947, il regista, e attore, austriaco diresse un cupo sentimentale, romantico a tinte dolorose. "L'amante immortale" (t.o. "Daisy Kenyon") è un'altra sua pellicola femminile, che immortala la donna, braccata dai sopravvissuti.

Tipi d'oro

Un film di cui è semplice scrivere è "Ultima notte a Warlock" (t.o. "Warlock"), western perfetto del 1959 di Edward Dmytryk. Abbiamo già incontrato il "traditore" degli antimaccartisti, ma questa è tutta un'altra storia. Grandi interpreti del cinema per un'amicizia impossibile ai tempi delle pistole.

Specchi seguenti

In occasione del suo esplosivo ultimo, il "Sivori" propone il film d'esordio del londinese Christopher Nolan. Come in passato, la preziosa proposta del "Circuito Cinema" genovese permette di tastare la mano del regista prima di formarsi (o sformarsi). Quando l'autore è, ancora, "indipendente", costruendo scrivendo producendo la propria idea di cinema. In questo caso, è possibile rintracciare i caratteri del suo universo cinematografico: specialista dello storytelling temporale, su psicologie e memorie di protagonisti complessi(ati). Il bello viene quando dietro, dagli inizi, c'è una concezione artistica, struttura resistente quanto affascinante. "Following", debutto del 1998.

La ragione delle Cose

Nel giorno della dipartita del regista genovese Montaldo, moretti e bon, sfreccio a casa, ché c'è il nostro nuovo idolo, "CampioneSport" (can. 61), che propone un altro Superbo. Tre anni senza Pietro Germi, troppi. Quindi, per il suo terzo film, in corsa verso Sciacca nella terra di Sciascia, nell'accecante bianco e nero di sole che non arriva sotto le coppole dei Don massari. "In nome della legge", del 1949, è ingenuo ma non troppo.

Not so fidelis

Roger. Mettiamo in cassaforte un'altra "Mission: impossible III". Il capitolo del 2006 porta al Cinerofum Jeffrey Jacob "J.J." Abrams, regista newyorkese, classe 1966, che ha formato il suo felice alias in sperdute serie TV. Assordante montaggio per non sentire il resto.

Mela, peccato!

Il Cinerofum, attraverso una visione minore del 2013, ha già incontrato Barry Levinson. Nel 1996, il regista di Baltimora diresse un'opera drammatica e scabrosa. Carcere e Chiesa, però, se la sfangano sempre nella terra degli "Sleepers". Un effetto ricercato, spesso, non trova altro.

Moby France

Momentaneamente sospesi i contatti col fidato "Foglio", camminiamo tra sale grandi e piccole. La TV ad accompagnarci nel cinema distribuito. Un regista che, da una quarantina d'anni, trova stanza nei palazzi è senza dubbio Peter Weir. L'australiano, nel 2004, diresse un elegante romanzo marinaro, kolossal imperiale, col budget di cui dispongono vincitori e candidati Oscar. "Master & Commander - Sfida ai confini del mare" (s.o. "The Far Side of The World"): molto trambusto, per così poco.

Monica Forever

Preso l'impegno, leggo "Clint Eastwood" e mi rassegno. Unica via per coprire una filmografia che pare non interrompersi mai. "Potere assoluto", del 1997, è un thriller a sfondo politico, con la facile messa alla berlina del fedifrago Presidente di turno. Ladro gentiluomo e Politico indecente, la semplice e popolare impostazione che fa scorrere tutto.