Olo di te, tu di me

Dato che ormai anche Paul Verhoeven è dei "nostri", scriviamone due su uno dei suoi film più spregiudicati e visionari. Divenuto "cult" negli anni in cui era doveroso esserlo, "Atto di forza" (t.o. "Total recall", 1990), è un allestimento fantastico creativo e avvolgente, quanto un buon videogame (...). L'atmosfera è tutto. Il resto nulla, o quasi.
Lo si riguarda con affetto. Perdonando dialoghi, sopportando interpretazioni che, dopotutto, all'olandese importavano meno della "matericità" dello sfacelo umano sullo schermo. La società conduce dove conduce, dal pantano la mente può ricostruire futuri sufficientemente maleodoranti, irrespirabili. Non resta che sperare in qualche bizzarria, una sorta di sommossa o qualche strana creatura. Arnold Schwarzenegger si arrabatta, Sharon Stone ginnica trentaduenne cosce insù, Michael Ironside sempre sul pezzo, ma non stateli ad ascoltare. Esattamente come Verhoeven, Verhoeven se ne frega. Gli interessa raccontare una storia davvero fantascientifica, senza falsi realismi: la realtà mette già a disposizione, dei partecipanti, scenari assurdi e avvilenti. Meglio non riguardarlo/a.
(depa)

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