Monica Forever

Preso l'impegno, leggo "Clint Eastwood" e mi rassegno. Unica via per coprire una filmografia che pare non interrompersi mai. "Potere assoluto", del 1997, è un thriller a sfondo politico, con la facile messa alla berlina del fedifrago Presidente di turno. Ladro gentiluomo e Politico indecente, la semplice e popolare impostazione che fa scorrere tutto.
"Warner Bros" e "Castel Rock" per la "Malpaso". Passa dal "Red Bar", Clint. Sulle prime non parrebbe, ma se la cava. Torcia al posto del sigaro, ci si affeziona a questo moderno Vincenzo Pipino di Washington. L'esperienza intrattenitrice del novantatreenne regista di San Francisco! Ma singolare come la scena clou risulti goffa. Poi c'è Gene Hackman, faccia da schiaffi. Il suo presidente sopra le righe, perfetto come rappresentazione dell'Ipocrisia al Governo. Bell'intreccio con accorgimenti esatti (la rivelazione del Don Giovanni "violento"). Il nostro eroe si troverà sotto doppio tiro. Se fosse un racconto s'intitolerebbe "Arsenio Lupin contro i Porci". Coinvolge un western urbano, l'ipocrisia delle Alte Sfere ancora al centro del mirino: con quella faccia che ognuno dovrebbe odiare prima di andare a dormire.
(depa)

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