Droga della guerra

Con Fernando Di Leo, lo sapete, ho un certo feelin'. Mannagg'anved'aiagh, mo te' magno, cinquantenne direttore pazzo. Chissà che ti venne in mente, nel 1984, di girare "Razza violenta". La sinfonia della violenza non s'eleva e, a terra, rimane solo un rambo del mio Stivale.
Vietnam. La combriccola di musi duri di Di Leo è presentata. In pratica la cosa più suggestiva del film è la colonna sonora, sorta di synthwave, note di carpentieri, scritta da Paolo Rustichelli (figlio di Carlo). E dire che alla fotografia c'era Roberto Girardi. Il boss Henry Silva ne esce malconcio dal salvataggio dei figli del presidente (?).
Film d'azione (action movie non me la sento), tra guerre e traffici di droga, che poi è lo stesso (Polo è entrato nel giro). Spettacolare, smaccato sino alla teatralità. Tentativo un po' goffo, con la recitazione da un altro mondo, sequenze slapstick che generano imbarazzo, alternate a dialoghi scritti col tallone (vedi il rottame irreparabile...). Il nostro eroe, Mike canotta grigia (Harrison Muller Jr, fratello di Nadia Cassini, dedito e concentrato), farà fuori tutti come nei western, scattando in ogni dove, a salvare pelle e fiamma. Tutto un giro di mercenari legali, comunque.
Con tutto l'affetto, bruttino forte.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento