Bluff e ribellione

Ieri sera, prima della abbagliante visione di cui si scriverà, con Mino si accennava a Paul Newman (sempre per quella mia mancanza). Spesso viene fuori "Nick mano fredda", del 1967, diretto da Stuart Rosemberg (1927-2007). Altro film cucito addosso al corrucciato interprete, in questa pellicola elegante e intensa, nel fango umano del sistema carcerario: il suo Nick resiste, "pigliando in giro tutti, con l'istinto del bluff e della ribellione".
Ciclo "35mm" del canale Iris (vietato ai < 14). "Warner Bros", "VIOLATION". Conosciamo Nick, mozzatore di parchimetri capitalisti annoiato ("passatempo"), ex-soldato schifato, in "Technicolor filmed in Panavision" ( come nella realtà). Dal romanzo di Donn Pearce, tra galeotti a falciare. Arriva "con una nuova infornata" (alcuni seri). Al centro della siccità, in mezzo alla polvere, sudori, superfici metalliche, lenti a specchio. Inquadrature calcolate e dialoghi calati, "Mi metto gli occhiali boss", "pulisco gli occhiali boss" ("Lucille"). Sguardo sempre fuori campo, Paul-Nick, tranne con la madre.
Film con qualcosa di squilibrato, come Nick, "sorriso da pupo, morso da coccodrillo", meglio la seconda parte. Ma piange, e resiste, come un uomo, Nick. "Chiamarlo un dovere non servirà a giustificarlo". Per urbani e secondini (e magistrati). A metà pellicola, c'è chi pensa a festeggiare, chi alla libertà. Campi, binari, ponti, recinti, gasdotti, torrenti, steccati, filo spinato. Splendido beffardo dinanzi all'autorità, Nick, oltraggioso a testa alta, in cerca di compagnia e solidarietà coi fatti. Martire delle uova, irriducibile tra spettatori in cerca di leader. La terza volta la polizia s'incazzò davvero. "Nick il Fenomeno", stufo di "leggi, regolamenti, padroni".
-"Sono persone ragionevoli", -[risata]"Altroché". Prende metri un Paul Newman politico e sociale.
(depa)

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