Il boss e il campione

Ai primi del 2022, Takeshi Kitano è già con noi. Il regista giapponese dalla poetica tenera e violenta, con "Kids return", del 1996, parlò di amicizie di quartiere e sogni di ragazzi lungo i sentieri della vita. Schematico e ripetitivo, come la boxe (lo sport), sulle labbra lascia lo zucchero amaro, tipico dell'autore, d'un tempo sfuggito. Indubbiamente Kitano, non il migliore.
Dolci ladruncoli, monelli marinanti, tra gag e gang. Correndo il rischio di determinismi, ma non è Hollywood, né Philadelphia, qui di stalloni nu ghe n'è. Compagni d'adolescenza. Nella floreale melodia kitaniana, il campione e il boss (e il tassista). Piccoli buffoni crescono, tra sogni, illusioni, sbandate e ritorni. La fotografia del fido Katsumi Yanagijima, rende il tutto un dolce soffio.
"E' appena cominciata".
(depa)

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