Le incursioni del Cinerofum nel western, o viceversa, non cennano a cessare. "Vivo per la tua morte", del 1968, ci fa conoscere Alex Burks. Ovvero il regista Camillo Bazzoni, scomparso poco più di un anno fa (1934-2020). Operatore alla macchina, al primo dei suoi tre cimenti, l'emiliano dimostrò di saper gestire intreccio, attori, immagini.
Incipit agguato, occhi di ghiaccio colpiscono, cavalli spariscono (tutti morti tranne Tracy). Dal romanzo "Judas Gun" dello scrittore western Gordon Shirreffs (1914-1996), ben musicato da Carlo Savina, una logorante vendetta, che incatena alle altre. Mandriano erculeo, Steve Reeves, partecipe della sceneggiatura, dovrà faticarne una decina. "Niagara Dynamite", "Abyssinian Desert Company", indizi impolverati. Nella terribile prigione di Yuma, Mike "Reeves" mastica amaro, tra tante simpatiche guardie. Rivolta! Morti e libertà. Questa avvincente e truce avventura, con tutta l'allegra brigata presente negli Studi Elios, lo vedrà cadere più volte, ma sempre rialzarsi.
(depa)
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