Azione morale

Tirato con uno Stratton, volevo fare ancora due chiacchiere con August Blom. Del 1911, "La ballerina" e "Le tentazioni di una grande città" proseguono la critica sociale intrapresa nei film d'azione del regista di Copenhagen.
"Balletdanserinden". Si perde la testa per la prima donna, predatrice pavonata dai cento occhi. Nel gioco mal concepito dell'amore, maschi femmine puntano al ribasso. Emerge la grande scuola attoriale danese, attenta e spregiudicata. Galeotto il cavalletto, ma perdette per Yvette (a ciascuno il suo). Mediometraggio rapido come un gioco delle seggiole. Altra tratta, altra danza, pistola! Piroettante commedia rosa degli equivoci, dei tradimenti, escamotage. Femminicidio. L'amore non è cieco, né dimentica.
Con "Ved Fængslets Port" (lett. "Verso il carcere"), le prime impietose rappresentazioni degli effetti della società, "affarista e capitalista", sull'uomo, cui essa fornisce tutti gli strumenti pel suicidio. Debiti. Figli spendaccioni, preoccupazioni di madri gentili. Willy marionetta sotto la Stella; disposto a recitare sotto la luna della notte. Fatture su fatture, recite e sotterfugi. Finalmente, l'amore trionfa tra i cadaveri. Una nuova famiglia salderà il patto diabolico col dio Denaro. 
Voglia di raccontare, di più, impellenza di significare. Comprendere tanta criminosa vanità.
(depa)

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