Inoltrato in oriente, non rifiuto di tornare ad aggirarmi per il "Western", figurarsi se questo è territorio di John Ford. Nel 1959, la colonna non-più-vivente del cinema americano rappresentò uno dei tanti episodi della Guerra di secessione americana, tra nuovi nemici e amori già vecchi. "Soldati a cavallo" (t.o. "The horse soldiers").
"M.G.M." con un ruggito regale, "UA" in rigoroso silenzio. Poi la marcia della gloriosa cavalleria dell'Unione. Clothier alla fotografia ("in Deluxe"). Colonnello e maggiore, John Wayne e William Holden che s'affrontano...Ma ecco il generale Hurlburt e Vicksburg. Il campo base di La Grange, Tennessee (81 abitanti). Oltre alla consueta attenzione per i dettagli e il contesto militari (tattiche), alcuni temi scottanti di Ford: guerra esperimento per medici ("macellaio!"), il razzismo dietro ogni ipocrisia ("Fortuna che voi del Sud avete chi vi aiuta..."). -"Non volevo farlo!". -"Perciò ho scelto medicina".
Una conoscenza lunga trent'anni, John Wayne ad assicurare il fisico e il cipiglio calzante al rude e impavido colonnello nordista. Non è il film più scattante di Ford, titubante nello sgomento civile; il regista s'appoggia al fido citato e trova robustissima base in Holden, riscattandosi con due sequenze che restano impresse: gli allievi della scuola militare, splendidi, e la strage di Newton.
Anche non al meglio, Ford arrivava sino a Baton Rouge.
(depa)
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