"Sotto allora"

Il terzo giorno è cominciato mantenendo l'elevato livello degli ultimi mesi. Con John Sturges, per quanto visto, non si rischia. Anzi, dal cineasta dell'Illinois, già nel 1955, un vero gioiello, dalla scrittura solida e dall'estetica raffinata. Maestria registica che trasforma un western tardivo in un thriller che non dimostra l'età: "Giorno maledetto" (t.o. "Bad day at Black Rock").
"M.G.M. presents", come un treno, "A Cinemascope production" con Spencer Tracy e Robert Ryan. Il berlinese-americano André Previn (1929-2019, quattro "Oscar) alle musiche. Aveva l'immagine dentro, Sturges (alla fotografia William C. Mellor, 1903-1963). Gran protagonista, Spencer Tracy. Premiato a Cannes il suo "Monco cocciuto". Gentleman d'altri tempi, invalido della Seconda, catapultato nella "Purple Valley" desolata (in mezzo al nulla) e prepotente (solo stronzi). "Black Rock", un tuffo nel western in pieno XX° secolo. Xenofobia omicida fin nei capillari. Un posto dall'"amabilità" trascinante, sotto terra (il telefono in mano a chi ne dispone). "Siamo nel 1945, finita da un paio di mesi".
"Anche tu sei morto e non lo sai". Dialoghi favolosi; sottile quando deve, chiaro quando sceglie. "Sbornie patriottiche". Bastano due colpi di karate per dipanare il mistero, prima del grandioso finale. Cravatta e molotov. Senza parole, riparte Macreedy.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento