Il re delle canzoni

Se c'è un mare di celluloide in cui m'è dolce naufragar è quello orientale. Pagaiando attorno a Xi'an, cercando altre magnificenze di Zhang Yimou, ho incontrato Chen Kage. Pechinese classe 1952, firma raffinata che nel 1984 irruppe nella Quinta Generazione del cinema cinese. "Terra gialla" è un'opera prima così completa che, assieme ad altre recentemente viste, riabilita d'un colpo gli anni '80 del '900 cinematografico.
Tratto dal romanzo di Ke Lan, "Eco nella profonda valle", si apre sul settembre 1937, Kuomintang. Nello Shaanxi, "Artisti cantanti dell'"Ottava Armata di Rotta". Marzo 1939. "Dura per gli stagionali...". Paesaggi sospesi tra le nuvole, l'orizzonte ovattato dove l'occhio respira. Regia intensa, fotografia dinamica, personale e ricercata (Zhang si vede); montaggio creativo. Passaggi con dissolvenze evocative e originali. Schiva l'apologia perché è cinematografia.
Attraverso gli indimenticabili sguardi di una ragazzina, un soldato nel villaggio montano per studiare i canti popolari. Cuiqiao Cappottino Rosso, rivela i suoi sogni al canto (l'ottuso fratello sbracherà alla "Nuova" cultura). Shanxxi, terra arida e scoscesa; nel nord dove le tradizioni insultano le adolescenze. Pellicola per l'emancipazione di bambini, donne. Degli Uomini. Contro tutti i patriarcati. Pellicola cantata, anche, pregna di solitarie strofe, sino alla fuga finale, che è un attacco.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento