Alla fine di quella prima giornata, udite udite, pure Nagisa Oshima (1931-2013), già nel mirino per colpa di Simone, ha voluto provare la rinomata "Valéry". Nel 1983, l'esponente della Nouvelle Vague nipponica realizzò una pellicola per il grande pubblico, i cui pregi sono ravvisabili nella cura estetica. Semmai, "Furyo" (t.o. "Merry Christmas Mr. Lawrence"), nonostante le Star in campo, fa brillare la poetica, pregna di rude dolcezza, dell'interprete Kitano.
Presente la musichetta da giardino giapponese? Esatto, quella del menù del DVD "Ciak Cult movie". Al primo passaggio, la maestria stilistica. Convocati David Bowie, Tom Conti. E Takeshi. Da un romanzetto olandese, un campo prigionieri presieduto da Sakamoto, lui. Java 1942. "Se lo fai ancora, puoi fare harakiri". Com'è umano lei. "Niente indennità per harakiri". Ah, ecco. Un capitano sentimentale che quasi oscura Bowie, "'Raffica Jack', un soldato soldato", maggiore dell'esercito britannico sparacadutato da quelle parti. La raffinatezza ridotta al compromesso si staglia lampante. Le pagine si "sentono". E un testo brutto fa un film stonato. Come un inglese che dice ad un giapponese di abbandonare i vecchi miti. Bowie militare devoto, con fratellino senza speranze. Nel Village People's Camp, quando irrompe un ferito è una salvezza.
Anche per me, "il suo amico è stato una delusione". Non una medaglia al valore per il compiantissimo performer Bowie. Voleva essere una sorta di morte lagunare, è finita insabbiata.
(depa)
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