Piccapepata

Appena terminata la...terza...quarta dosehm proiezione settimanale in Sala Valéry, presenti le Elene, Mino ed io, bisogna deporre qualche riga per "La storia di Qiu Ju". Quinta opera di Zhang Yimou, del 1992, Leone d'Oro stavolta, poderosamente matura, per estetica e meccanica, non poté che diventare un modello.
"Non farlo per i soldi, ma per una spiegazione", come dire un moloch contro una zecca. Una burocrazia, vista con gli occhi di qui-oggi, che non pare nemmeno così irragionevole. Ma Qiu Ju non dimentica una richiesta d'inchino. Affresco sociale che, come sottolineato in Sala, diviene colorato vivo documento storico. Quadro rurale che mette in moto l'eterno scontro con la micragnosa metropoli, selva urbana di truffaldini e legulei. Rugginoso processo legale immerso nella brulicante attività umana. Purtroppo per il nostro iroso "capo", la tritacarne è in funzione. Qiu Ju supplicherà con lo sguardo più vero. Gong Li, sgraziato cappottino che più dolce non ve n'è. Suvvia, quindici giorni, e ogni cosa tornerà.
Yimou al massimo livello.
(depa)

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