RECORD

Per natale, il canale TV Iris proponeva un giro di..."Mission Impossible II". Qualcuno sgranerebbe gli occhi, ma duole ricordare che, dietro a questi blockbuster fuoriusciti dalle fantasie del passato, si nascondono firme tutt'altro che futili. Il secondo capitolo, diretto da John Woo, invero pare fatto apposta per unire le necessità d'azione e lo stile barocco del regista cinese.
Dalla prima celebre sequenza. Rimani lì basito, dal fascino d'enorme rocce vergini, c'è Tom nel mezzo, e vabbè (sai che me ne frega che faccia davvero), ma la m.d.p. in mano a Woo prende una piega inconfondibile. Scorrendo la filmografia del cinese, si capisce che questo è un testo nato per lui. Per cui, accettando, fossette, smorfie, avances, del fotogenico attore hollywoodiano, come la sua controparte femminile, certo più intrigante, si può godere del tipico stile sfrontato e caciarone, ricercato ed elegente, dove le auto-citazioni si accavallano ai sorrisi di Cruise. Strano apporto al cinema, perso senzacontrofigure nei meandri del suo Narciso.
Innegabilmente John Woo, non una scivolata. Cinema smaccato e spettacolare coi massimi strumenti (di allora). Chi non vuole vedere nelle esagerazioni di questa pellicola lo scheletro del regista cinese, farebbe prima a chiedersi se sia vero, che John Woo gli piaccia. Forse, a me, non tantissimo.
(depa)

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