Poor in Progress

Ultime scorribande dell'anno, nel Lontano Ovest, m'imbatto ne "I temerari del West", ovvero nel regista, soprattutto televisivo, originario dell'Indiana, Herschel Daugherty (1910-1993). T.o. "The Raiders", vero che risente del taglio rapido, tipico di alcune produzioni TV, riesce comunque nell'intento, trattenerti lì, a vedere come andrà a finire questa sporca lotta tra poveri (e ricchi, quindi eserciti).
"1867. La Guerra di Secessione è finita"..."Le rotaie come dita d'acciaio a ghermire il futuro". Texas. Mandriani autorganizzati, tra trenta difficoltà. "Muoviamoci di notte", facile a dirsi. Verso il Kansas, "Finché rimarrà vivo uno di noi". Stacco. Hays City, dove gli ubriaconi molestano le Calamity Jane (che sventola Judi Meredith, 1936-2014); Buffalo Bill, ragazzo dolce, sorveglia. Ma torniamo alla carne (news: ci sono bisonti), "cosa resta di una mandria di poveracci del Texas?". Poi per uno stato che è solo "miseria, malattia e avventurieri". Allora iniziano a perdere la pazienza sul serio, i texani. "Non ci sarà la ferrovia ad Ovest, se non ci sarà al Sud". C'è chi, a buon diritto (!), "difende gli interessi degli Stati Uniti (e la ferrovia è loro proprietà)".
"Filmed in Universal Studios", una pellicola interessante, perché ben riassume le diverse tensioni, sviluppando schiettamente gli opposti punti di vista. Peccato per il finale, dopo il picco emozionale, davvero interrotto. Meglio verso Abilene...
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento