Al "Florence Korean FF 2021", anche l'esordio alla regia della sudcoreana, classe 1967, Shim Hye-Jung. "Piaga da decubito" (t.o. "A badsore") è una commedia dolce amara su sopravvivenze e integrazione nella Sud Corea. Sottotitolo: vecchiaia; col tocco rude e affettuoso che comporta.
13.000 passi, a capodanno, fame! Ultimi fuochi, si resiste. Buona salute! Racconto leggero coi suoi attimi toccanti, poi fantozziani: attenta a dettagli dolorosi e comici. D'altronde, invecchiare è un po' tornare giovani. Toh, la badante ha un cuore. Aggiornamenti: "In Cina praticamente non c'è lavoro". Sulle note del Primo, un Ultimo amore. Anni da cui emergono pagliuzze e travi di noi tutti; guardarsi è un istinto perduto. Non immune da cadute melodrammatiche (le carezze materne), e qualche macchia di didascalismo, come nel bel finale aspro. In definitiva, un buon film con altrettali interpretazioni. In linea col festival.
(depa)
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