Perlustrando i territori del Mississipi, ho trovato "Il sentiero della violenza" (t.o. "Gunman's Walk"). Western sociologico del 1958, diretto dallo chicagoano (brbrb) Phil Karlson (1908-1985), riesce a star in groppa, senza stramazzare sulle polverose delle retoriche di frontiera. Nascita di criminali.
"Photographed in Cinemascope" ("Technicolor"), colle musiche dello statunitense George Duning (1908-2000). Due fratelli, uno rompicollo, l'altro no. Mandriani, radunano i bradi, "selvaggi o sbandati". Padre padrone dalla pacca ipocrita conclusiva ("Ma sempre pronto a usare la frusta"). Dialoghi curati ("Se non sapevo usarla...") per un'efficace presentazione del conflitto familiare. Poi si parte. "Non è divertente, dite?!" E in effetti Karlson riesce a farci percepire venti e sudori di quegli antichi mestieranti. La sana e fatale competizione tra Ed e Davy, nonché con lo stesso padre Larry, ci permette di gustare le poderose cavalcate. "Se prendi" la bianca e impetuosa puledra, "te la regalo". Bianca spumeggiante, l'elegante cavalla pare recitare. Qualche maltrattamento, "son cose che succedono".
In brutalità crescono cactus coi fiori. Sottotitolo: "Non svegliare can che dorme". O "Tale padre, tale figlio". Un padre mai cresciuto (grandiosa la sequenza del saloon deserto, Van Heflin in solitario delirio). Un figlio permaloso, orgoglioso, irascibile. "Niente cicchetto all'aria aperta". Strafottente, inquieto. Bruciato.
Intelligente western sociale, coi temi di razzismo e patriarcato ben inquadrati. Un legale lavorerà per la mezza Sioux-mezza parigina. Consueta scena processuale, con tutta la futilità di tali istituzioni (omicidi). Ecco il Mr Sieverts: "Un uomo è caduto nel burrone". Potrebbe rientrare nel ciclo Human Rights. Il crollo porta il contributo di tutti attorno. "Non lo supererai mai". Lo stesso sceriffo che sentenzia "Il tuo destino è segnato".
Caro figlio, sei tu che non conosci tuo padre (niente di strano). Dialoghi eternamente realistici, tristemente attuali. Tutti ottimi interpreti, in primis Tab Hunter (1931-2018), splendido il suo Ed dannato. Echi criminilogici di Kazan, o Ray. Un amore impossibile, tra un Hackett e una Sioux. "Date una pistola a un ragazzo e, prima o poi, la userà".
Ampi orizzonti e, sotto il cielo, il West. E' finita. "Servono scapoli, a cavallo e armati". Crescendo drammatico splendidamente chiuso dal FINALE CUPO, "COLUMBIA".
(depa)
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