Avevo letto che qualcuno, a Roissy, c'era ritornato. Premuta la mano di Elena contro la mia, l'ho introdotta in quei dintorni di orgasmi e sopraffazioni. Sfortunata. Nove anni dopo, per "Histoire d'O - Chapitre 2" (1984), dietro la m.d.p. si sedette il produttore del primo capitolo, Éric Rochat (1936-2005). Tutt'altra forgia, racconta di una Madame O appassita. Non certo nel corpo, ma nello spirito.
Dalla "Continental" scendono gambe minacciose. I tempi crescono. Oggi VM14. Probabile che il taglio di tredici minuti abbia reso più innocente questa pellicola, volitiva ma stentante. Affermato produttore di film erotici, l'autore parigino, proprietario dei "diritti della Réage", esordì inseguendo un effetto. Ma basterebbe l'incursione del politico-economico per comprendere quale sia il salto qualitativo, indré, rispetto al primo, ben più fortunato, capitolo.
Poetica dimenticata, rimarranno i cocci di un porno a salve. Uno smalto rovesciato sul vassoio non indica il tono della pellicola. Un bagno tra linee e colori pop non può sollevarsi da sé. La sterzata è brusca. La sequenza dell'automobile (capot, clacson e tergicristallo) non sarebbe mai apparsa nel film del 1975. Quindi perché andare svegliare la conturbante e libera O? Per sfruttarne, maldestramente, i luoghi d'ovatta e offuscamento copyright della scrittrice parigina? Montaggio smarrito, tra piacere e dolore fisico, che s'incontrano nell'espressione poco riuscita degli interpreti. Il potere, come sempre, rovina tutto.
Quindi...James non potrà fare politica?
(depa)
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