Fatica in due

Giorni fa, invece, è tornato Mike Nichols. Quant'era che non vedevamo il regista berlinese izzato dalla natura statunitense? Da due anni, col suo pauroso esordio. Con "Heartburn", del 1986, ritorna l'incolmabile orrido tra i protagonisti, gli "Affari di cuore", che il matrimonio espanderà. Un bruciore di stomaco chiamato "Mark" che non abbandona la disperata, e grandiosa, Maryl Streep. 
Ah L'amour...Si arriva scattanti al connubio (il secondo). Le insicurezze prematrimoniali di Giulia, la Streep, increspano, fisicamente, la pellicola. Difficile innamorarsene, come non apprezzarne le minime espressioni di attrice gigante. "Per trent'anni ha mentito e tradito", mettono in guardia gli amici (di lui!). Ma lei lo ama. "E' un po' pazzo". E deve fidarsi di lui.
Leggermente iroso, Mark. Già al primo nido. Ma il sesso va, in un canovaccio che ha molto dell'ordinario (cioè della crisi coniugale). Non senza ironia: la casa cadente, - "no, lei, è ungherese!", - "E' morta mia madre!...no quasi...", i fiori! Ahahah.
Nervosetto, Mark. Alla pizza prenatal già me la rido (al canto reiterato, meno). Quanti illusori escamotage (fatturabili). Nonostante un padre all'avanguardia, è dura essere mamma. Finalmente una madre scorata, assediata pure dal Kevin Spacey, rapinatore punk, mai apparso prima.
"Pare tutto tranquillo". A metà racconto, sono tutti "felice" ed "enamorada". Ma occhio ai calzini...
Ciò che è straordinario è il portato dei due attori principali. Jack in odor di luccicanza. Ma la mattatrice è lei, Maryl sulle note di Carlyle Simon. Immaginate i bassi sintetici della Venditti del Bronx, classe 1945, ad acuire la pirosi del cuore. Mai...mai...mai...Va bene, torno. Si sale e scende dalla giostra dell'amore. La rabbia fa uscire il fumo (dal bagno). Il taxi per le fughe, nella società di Matrimonio & Divorzio. Ma cravatta e automobile levano il respiro. Certi salotti non aiutano. "Poi il sogno muore". E le torte sono in faccia, prima del finale fallico.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento