Secondo voi cosa succede se qualcuno, tipo Mino, annuncia la pubblicazione dei capolavori di François Truffaut ("restaurati, tra l'altro")? Dai che lo sapete. Li guardo. Perché, giuro, lasciarmi sciogliere nel cinema del parigino può diventare una necessità. Partiamo da "Le due inglesi", del 1971. Trasposizione di romanzo rosa rosso, azzardo vinto, con la sua elegante disinvoltura. Potente ironia, straziante autocombustione, sino alla disperazione. Di getto...
La casa di produzione francese "MK2 films" riavvolge la bobina. Encore dal parigino Henry-Pierre Roché (1879-1959), il romanzo del 1956, "Les deux Anglaises et le Continent", che con delicatezza verrà sfogliato dai titoli di testa. Un altro snervante gioco per due (donne, stavolta). Il regista e Jean Gruault all'adattamento d'una tangente Parigi-Galles, a cavallo del '900, che trafisse almeno tre cuori.
La voce fuori campo del regista, carezza nota, per una botta d'amore incontrollata. Stanze senza più pareti, vallette magiche, baie minacciose, torrenti impetuosi. Moli di marinai. "Non essere gelosa". Facile... Claude, Ann e Muriel (niente Ntcham), triangolo imploso crollato. Truffaut smorza il lume sui baci rubati, chiude gli occhielli sugli sguardi obliqui. "Claude le ama tutte e due".
Certamente brusco ("un amore deve essere fisico!"), con mille cupidi che mirano tutti lo stesso punto. Pure la madre, "un tempo vivace", anche la pioggia. "I don't want to go!".
Sul soggetto scabroso si danza ottocentescamente, come fosse ieri. Lo splendido dialogo sulle prostitute. Sempre "in campo pratico", ben inteso.
Divertente. Proprio con con Jean-Pierre Léaud, guadagna in universale scherzo ciò che perde in autobiografico dolore. Come un buon romanzo tragico. Il miele mi cola denso addosso. Eppure non so come, tutto è stupendo.
"Il principio di una speranza". 'Na capocchia. Muriel disperata, gatta altro che morta. A fortiori, chi la rifà la riaspetti, verrebbe da. Il demonio
passa da un corpo all'altro. Col cuore è sempre pandemia (ahimé, con gli asintomatici). On parle d'amour, le fiamme sotto le maschere, l'implacabile Ronde non ammette pause. Attimi e luoghi, parole e musiche dell'amore (Georges Delerue alle ultime). L'immagine delle due barche separantesi in quasi opposte. Momenti sospesi bressoniani a braccare l'emozione.
Che bel sentimento. Passione rosso sangue si staglia sul bianco spiegazzato, primissimi piani da soap gridan miracolo! e si stringono e abbracciano!
Grande letteratura cinematografica. E ringraziamola sta RaiP(l)ay, già che la che paghiamo.
(depa)
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