Produzione francese (il parigino Robert Dorfmann "presents"), con niente-popò: Charles Bronson, Alain Delon (as "Gauche", ché "dà le carte e spara con la sinistra"), Toshiro Mifune e Ursula Andress. Ma sì, anche Capucine! ("Buenas noches Pepita"). Musiche originali del lionese Maurice Jarre sulla fotografia del connazionale Henri Alekan.
1870. Che accoglienza infuocata per l'ambasciatore giapponese! Vagone con vista sullo show. Con Mifune samurai incazzato, contro Delon pistolero infamune, la faccenda si fa interessante. Esotica.
Dall'omonimo e contemporaneo romanzo dello statunitense, classe 1927, Laird Koenig, un intreccio avvincente, dal ritmo costante. Bastardi su figli di cane, traditori su avidi, ma l'atmosfera è scanzonata (le schermaglie tra il "porco pistolero fallito" e l'orgogliosa guardia giapponese). Scontro tra idee, varie, e ideali. Ancora il nichilismo texano: "non si mangia con gli ideali". Avanti, che "c'è un ottimo motivo: si chiama Cristine".
Bronson mattatore. A domanda: "Ma dove l'hai recuperato, giapponese?", risposta: "Era su un treno e hanno sparato a un suo amico". Puttane e pistoleri: "ecco come va, con Cristina...". Grandeee! Quando tiene Mifune sulle spalle è sugoso Spaghetto!
Ribadiamo: sempre guardarsi le spalle, nel Far West. Potrebbero irrompere i Comanche, a condannare o risolvere, dipende. Samurai contro indiani, spada contro frecce e lance, ho una lampo da "Marvel". Per dirvi quanto sia spettacolare questo film. Pensate sia ironico? Guardate lo scontro finale nel canneto..."E' pazzesco". Come il ringhio di Mifune!
(depa)
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