I western non finiscono mai. Anche il poliedrico regista sceneggiatore Philip Kaufman si cimentò con la letteratura del "Far West", nello specifico con una delle sua più celebri saghe, quella de "La banda di Jesse James" (1972, t.o. il più concreto "The Great Northfield Minnesota Raid"). Accerchiamento psicologico, gli eroi di una volta,sono i fuorilegge di oggi.
Una "Universal picture" di carattere, tra i banditi più pericolosi. "Co-starring Robert Duvall" e già la pellicola prende una piega complicata. Le corti dibattono sull'Amnistia per i reietti dell'ultima ora. "Colored by Technicolor". La ferrovia che si avventa sui resti della Guerra Civile. Pinkerton come un pazzo, fa ronde su rotaie. Saggezze virali, "A questo mondo ha la meglio chi è più spregiudicato".
Le allucinazioni di Jesse James, "ho avuto una visione, si chiamava North...". 1870. Non vede altro che vendetta. "Proprio adesso che c'è l'amnistia", ma pare che no. Pinkerton, il Capitale che s'affanna, e paga (braccati dalla solita mazzetta). Ottima sceneggiatura, "scritto e diretto da", accattivante e spessa. Regia scalpitante, ora scanzonata ora truce. "Non è stato Jesse James ad inventare le rapine ai treni" (ma Cole Younger). Fotografia pulita, coi contrasti sulle stridenti ipocrisie, tra tanto fango e polvere da sparo (Bruce Surtees). La crisi del '73, nel '74 le cavallette...Chi per l'onore, chi per l'assoluzione. Mirabolante Kaufman.
(depa)
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