Antipastista

Avanti con Ernst Lubitsch. Il regista berlinese, il cui tocco tutto poteva sfiorare senza scandalo, nel 1938 realizzò un'aria mitteleuropea, allegra e distaccata, sulle ridicole fisime di Cuore e Capitale. "L'ottava moglie di Barbablù" non sarà come le altre, ma peggio.
Sulla sceneggiatura di Billy Wilder (e il newyorkese Charles Brackett), torniamo in Francia, "riviera francese", dove "richieste rivoluzionarie" causano escalation imbarazzanti. "Alludere con garbo", ma senza remore. "E poi è da tanto che voglio un miliardo!". Lo show del lusso è sempre aperto, sul lido di Nizza. Cecoslovacchia e Venezia non servono se l'unica gioia è il conto in banca.
Commedia lievissima, con brevi calci e fugaci odi, terrà la seconda marcia. Picchi di sarcasmo, basse malinconiche. Andamento singolare, come la coppia ben assortita di caratteri istrionici. Entrambi alla seconda volta con l'autore tedesco, il duetto strepitoso Gary Cooper (1901-1961) e Claudette Colbert (1903-1996) se la spassa sul proscenio, non vorremmo disturbare. Cambiar mogli come camicie può portare al "complesso della lavanderia". Matrimonio massacro e orgoglio petrolio, ma pensiamo agli hors-d'oeuvre! Et voilà, la société du spectacle.
(depa)


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