Diretto dal cagliaritano classe 1913, Anthony Wileys, ehm, Mario Sequi, un titolo quantomeno intrigante. "Gli uomini dal passo pesante", del 1965, è una produzione italiana che suona bene anche in americano (?), "The tramplers". Merito di regista, collaboratori e una banda di ottimi interpreti, nessun paura dei primi piani.
"Una esclusività M.C.M.", con Gordon Scott e...Maurice Bright al montaggio (tsz, il fiorentino Maurizio Lucidi). Musiche di Lavagnino cucite addosso. Sguardi obliqui, attimi sinistri. In Texas hanno la legge. Nell'incipit il "benvenuto" che famiglia e paese riservano al giusto Lon Cordeen. E' il passato che è pesante, stritolato da una guerra civile che tutto ha infettato. Aggiungici l'orgoglio, ne viene un'epidemia. Primi piani pregni di significato. Usi del Sud, 1865, le donne al piano di sopra. Rincasare tra i propri cari può avere tinte infernali (l'arrivo al pranzo). Dai campi di battaglia ai focolari, l'orgoglio è endemico. Padri storti, intrisi di classismo e xenofobia. Allora via da tutto, nuovi sogni, nuova vita. Paiono pascoli paradisiaci e nemmeno cugini rompiballe possono incidere.
Sul finire, le prolungate sequenze bovine, di mandrie protagoniste, carne argentina (per le Bresaola e Rucola di tutte le pizzerie trentine), danno un tocco esotico alla pellicola, altrimenti girata negli studio Elios di Roma.
Scrivevo delle buone interpretazioni. In primis, posso dirlo?, James Mitchum...il figlio! Piacevole dubbio su chi sia dei due, a sfocar la vista, ma trent'anni li tengono a distanza. Impressiona il suo dolore di fratello. Poi Joseph Cotten: 6382 Hollywood Blvd (walk of fame). Da ricordare Franco Nero ventitreenne (ne ha compiuto 80 questa sera, auguri).
Bravi tutti.
(depa)
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