Vita viva

Nelle nostre serate in sala Valéry, con Elena non dimentichiamo il cinema italiano dell'epoca d'oro, che ha lasciato un solco. Ancora una volta, ci viene incontro "Foglio" (ciao Foglio!), presentandoci una coppia regista-pellicola indimenticabile. Il varigottese Renato Castellani (1913-1985) con "Due soldi di speranza". Neorealismo rosa imperdibile, rinunciando al tragico realismo, non perde in raffinata autorialità. "Grand prix du Festival" ("Palma" di allora) a Cannes 1952.
Boscotrecase, Vesuvio, Napoli. "Trovando di scherza'". La romana Maria Fiore e il reggino Vincenzo Musolino. "T'ha fatto 'na ronzata in faccia!". I Disoccupati. La patata in faccia, tra cavoli da quattro chili. "Te, te voglio piglia'!". Carmela e Antonio, muscoli e cuori vivi.
Carmela fuoco d'artificio. Antonio umile come un mulo, "Aiutatore di carrozze"...La Cooperativa! A San Pietro tutti a Scafati! Cusano Stazione-Cusano città. Una commovente tenerezza abbraccia personaggi e paesaggi di questa pellicola pregna di dolore e vita. Una foglia d'agave unisce Cusano a Varigotti. Tutti controllori (gomma tagliata, un classico).
Il centro è il paese, con le sue energie e responsabilità, con la Famiglia posta sul banco agghindato degli imputati sorridenti. Al Mocador per "Nozze infrante"! Carmela, esplosiva d'amore. La figlia dell'artificiere e il sagrestano. "La gioventù se ne va!".
Regia efficace e asciutta, ma sensibile e scattante. Pellicola che del neorealismo, quello nero, non ha solo il tragico. Capolavoro di scrittura e rappresentazione popolare. I brividi per la solidarietà tra i proletari sono quelli della più grande commozione. "Una noce sola nel sacco non fa rumore". Strepitoso.
(depa)

Mario Calabresi uguale al padre.

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