Prikaati Ragazzi

Ancora un secondo, quello di Aki Kaurismäki. Nel 1985, il nostro regista finlandese preferito (!) percorse una notte diversa, affrescando in bianco e nero genuino e surreale una ribellione tutta da immaginare. Dalle periferie al centro, la "Calamari Union" è determinata nella lotta di liberazione.
"Dedicato agli spiriti di Baudelaire, Michaux e Prévert che aleggiano sulla terra". "Rapporti soffocanti, ignoranza e fame", dura la vita nel quartiere. Ma alcuni indomi vogliono riprendersi il Centro. Forieri della notte, qualcuno cade verso Conij Islanski. Chiacchiere comuni, una combriccola più ciarliera che poi. Pekko "un po' scombussolato" ("gli stava andando tutto storto"), ma nelle buffonate di Kaurismaki, quei sassolini che non lasceranno la scarpa dell'autore finnico, profondamente sociale e politico di Orimattila. Vari Franck non ne possono più. Tipi in gamba, a modo loro (idioti patentati), nel viaggio al termine di Eira. Anzi, proprio di notte, si deve, quando Billie Holiday canta i rimpianti. "Sei povere sardine", tra le "barricate", bad boys del rock notturno. Una "lotta" estenuante (la mamma li perdonerà), tra sirene e bombardamenti. Verso quale direzione...In effetti, basterebbe andare.
Raffinato e potente, brassicaceo cinema del nord: il sapore del capolavoro arriva dopo.
(depa)

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