Vicini di sfruttamento

Da un nuovo compagno cinefilo, altre porte sconosciute. Aperte su proposte immaginabili. Finisco così, tra i primi di Brian De Palma, autore prolifico da riscoprire nel suo lato più turbolento. Come in "Hi, mon!", del 1970, scalpitante satira sociale, intraprendente viaggio nel mezzo filmico, al cuore del razzismo.
Grottesca è la società dove dietro allo smagliante sorriso può nascondersi la dolorosa alienazione dei taxisti del futuro (ex soldati). "Senza compromessi", facile a dirsi. "Alla ricerca della giusta ubicazione". Filmaker (speciale). Vasca da bagno e lavandino (design). Con Robert De Niro ventisettenne, mai visto così giovane, tutta la carica vitale e distruttiva dell'uomo della "City". Potenza confusa, come a tratti la pellicola, tracciando discorsi scomodi e tortuosi. Scritto e diretto dal regista di Newark, allora trentenne, un low budget tutto da vedere (grazie Ste), ché non si tratta solo di cult. Ma di apprezzabile esperimento metafilmico (destruct), simile al teatro urbano e crudele (inesitente). Il tema del voyeurismo insito nella società, come nel mezzo (lenti), con le "Cronache di un guardone di città" (oggi, più che nudi, vuoti).
Pellicola al genere variegato, pare una commedia italiana con Marcello, o Ugo ["Tirare fuori lo sbirro che è nelle persone"], diviene affilata critica politica. Rallenti e zoom efficaci, parole chiare, la differenza tra liberalismo e antirazzismo. Bisogna toccare e toccarsi. "La carne dei neri, i fagioli". Quindi il dito contro la sterilizzazione, depotenziamento, della critica da parte di mass-media e istituzioni, tesi alla formazione di attualissimi uomini a una dimensione. "Nella maggioranza silenziosa, subito!". "Parte IV, search & destroy", altrimenti la "Guerriglia urbana" sarà per il colore della lavastoviglie. Andare avanti, specialisti in menefreghismo. Una variabile umana saluta, ciao Ma'.
Se il poster americano distrae con "esuberanza e divertimento" e la locandina italiana parla di "ironia e intelligenza", non significa che noi ci vediamo più lungo (semmai che siamo più lontani), ma che da qualche parte colpì. Poi venne un altro De Palma.
(depa)

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