Fake link

Tra i documentari del Trieste Film Festival 2021, apparve anche "Prego resti in linea", del moldavo, classe 1978, Pavel Cuzuioc. Produzione austriaca che, senza scintille, monitora le periferie della rete in cui siamo intrappolati. Campagna e tecnologia possono far sorridere, sino a quando quest'ultima devasta la prima.
Muti dinanzi a circuiti, cavi e schede elettroniche. Cabine abbandonate. Ormai capaci di nostalgie carcassiche. Non salutiamo il vicino, parliamo col lontano. Discrasie irrisolte del sistema. "Molto più vicini" significa "praticamente morti". Nel coro generale, l'alienazione ucraina ha un tono particolare. Quella rumena un altro. Siamo voci trasmesse. Bulgaria, Moldavia, tutti uniti da un'unica famelica e tossica rete ("le Compagnie Telefonicheeee...uuhh!"). Certamente, ottima costruzione dell'immagine, ché non c'è fretta (per il potere). La rete arriva. Le sacre parole di Kropotkin dette ad un veterano. Tra un cavo e una chiacchiera. "L'anarchia non è caos, lo Stato lo è". E via così, due ore di stralci di vita, tra memorie e TVSAT. Sonnolenza da "loading...", irresponsabile senza drizzare le antenne, prima che sia troppo tardi.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento