Complicated

Scorrendo con Simone la luuunga filmografia di Alfred Hitchcock, fece capolino "Il peccato di Lady Considine" (1949, t.o. "Sotto il Capricorno"): la meno nota dell'autore londinese? Terza e ultima volta con Ingrid Bergman, da continuare a riprendere con piani sequenza che mettano a nudo tutto il suo dolore. Da non perdere.
1770, l'Australia si fa di Cook. 1881. "Terra di terribili cambiamenti di fortuna". Gli inglesi fanno affari, parlando serrato. A Sidney, tra emancipati con un passato (chi non ce l'ha?), e damerini coi trapassati. Adare, dal cuore d'Irlanda (Killegan). Il cugino del governatore, si pensava un dritto, come la carrellata per raggiungerlo. Ma Charles è refrattario alle imposizioni. La m.d.p. scivola tra rabbiosi imbarazzi. "I gentiluomini si comprano a decine".
Ma eccola, Lady Henrietta. "Hettie" senza ragione, senza trucco, né vita. Bergman sola con Sam. "Ubriaca marcia". Dopo la fuga d'amore proibita, i guai arrivano. Deportazione, ricongiungimento, caduta.
Intenso Hitchcock, femminile quanto i Bergman. Riabilitazione di una donna, "bellissima regina del reame", non esistono gelosie rispettose. Vessazioni da alcolizzati, baci d'incoraggiamento: conflitti domestici (badanti galeotte). Noia, dice Elena, intendendo il malessere. "Ma niente da fare", se è l'anima a thrillare. Le malelingue il coro dello sprofondo del cuore, solo tempesta, cui solo l'ultimissimo momento lieto porta un po' di respiro.
Alfred sfuggito, tre volte in una, tra le mani la sensazione tattile d'un tassello prezioso. Nuovi collaboratori rigorosi: sceneggiatura dello scrittore scozzese James Bridie (1888-1951) e fotografia dell'inglese Jack Cardiff (1914-2009, 2 Oscar), alla pellicola un tono immediatamente originale. Sulle note del compositore londinese Richard Addinsell (1904-1977), un testo teatrale, letterariamente drammatico, un abisso di disperazione. Kammerspiel spietato sul volto della Bergman distrutta. Colomba spezzata da rimorsi e alcolici.
Da vedere, per capire come sia difficile, anche per critici di mestiere, staccarne una gialla, da un cesto di ciliege rosse, e apprezzarne il guizzo inatteso. Di dolore, orrore del cuore: e sia.
(depa)

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