Bella morte

Risalire ai primordi di Mario Bava, comporta giungere a Riccardo Freda (1909-1999). Il regista nato ad Alessandria d'Egitto, da partenopei, e formatosi a Milano, distese una lunga e preziosa filmografia dell'orrore. Autore ricercato, anche ne "I vampiri", del 1957, mise la sua elegante arte al servizio dei cupi incubi. Con la fotografia diretta dall'astro sanremese, un'omicida ossessione scientifica.
"In Cinemascope", "La Titanus presenta". Musica del rumeno Roman Vlad (1919-2013). Un "vampiro" s'aggira per Parigi. Nora sarà la prossima ventenne, è chiaro. Sanguinosi collofagi in camice bianco, velette nere. I vampiri sono eroinomani e scienziati, accomunati dal senso di morte, giornalisti e poliziotti, che di quella morte si cibano. Una zia che lancia grida...e tramuta in pochi secondi: effetti speciali di Bava. Mario perfetto colle ombre milleformi, volti di dolore, spazi ampi e densi di tensione (al montaggio Roberto Cinquini). Nel suo avvolgente bianco e nero, i succhiasangue sono gli esperti della cosmesi, folli di Bellezza ed Eternità. Magia del cinema del fanta-terrore, Elena pensa a "Biancaneve"...
(depa)

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