Rabbia muta

Riprendo il "Trieste Film". Le pellicole in concorso proseguono lungo il sentiero irto di dolore e carico di rabbia. "Padre", serba del 2020 scritta e diretta da Srdan Golubović (1972), ha convinto sia Elena sia me: rassegna lucida, proprio perché disperata, sulle nostre gloriose Istituzioni. Reale triste.
Fame. Vera, che brucia. Lo Stato si prende cura, "la casa non è intonacata!". Un cerchio maledetto ci stringe. Altra elegante, silenziosa, soffocante, pellicola balcanica. Il cuore va a quegli artisti, attori, registi, autori, tecnici, che incarnano un legame diverso individuo-cinema. Tra lavoro e sentimento. A noi, una pellicola robusta e resistente.
"Un computer...siamo nel XXI° secolo!", il senso della realtà è già virtuale. "Sì, lo so, è difficile trovare lavoro, ma...". No, si, vero: "però...". Le nostre esistenze si basano, anzi, stan sotto, la servitù volontaria che permette. "Poi la vaccinazione...". Funzioni di controllo e segregazione delle attuali società. Bibianovic.
Al massimo, "è roba per i giornalisti", da riporre a profitto dagli stessi che l'hanno gettato per strada. Come un cane sotto la pioggia. O nella cabina d'attesa. Il dolore per un cane unico simpatia d'una notte. Difatti arriva, la cara stampa. Qualcuno lascia due scatolette e torna al caldo. Il viceministro parla di un caso diverso, ammirevole" da spendere in propaganda (twitter prima cosa) [Oh, ma il succo?!]
Strappa rabbia, mica lacrime. Vita ostile, natura decomposta. Dal Medio Oriente alla Croazia, uno sfondo di Migranti. Dal paese Grab, duecento anime, a Belgrado. A piedi. In moto sullo schermo l'assurda, fisica, stanchezza che condanna milioni di vite (attori perfetti, primo il croato classe 1980 Goran Bogdan. Oppressione esplosiva, una miccia lunga trecento chilometri. Dopo un'ora l'andata è fatta. Camminare e aspettare. Fermi. Senza un soldo che altro fare? Scordati il bar per un piacevole break (tsz, vuole "Il Bar", questo...). Priboj. Miseria: arraffare ai presunti dispersi può andare, però informatevi. Poi l'innaturale (ma umanissima) logica dell'affitto. Servizi sociali. Istinto paterno. Chi esiste ancora, chi non c'è più?
(depa)

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