L'oro di Maria

Seconda volta che il 'Rofum s'imbatte in Umberto Lenzi; di nuovo, uno "Spaghetti Western" che è un piacere guardare. Perché "Tutto per tutto", del 1968, ha intensità nel ritmo e nelle immagini; senza dimenticare, ancora, la fratricida lotta nella Città dell'Uomo.
"Salve, se non le spiace caricarmi in sella?"...."Adios". Negli stilizzati e ritmati titoli di testa, mmhpregerie, carte da gioco, pistole, e gufi...Simboli sinistri di una "caccia all'oro affollata", dove Mark Damon (l'indimenticabile dandy dinamitardo d'altrove!) e John Ireland se le daranno di santa e di sbieco, travolgendo tutto. Sottotitolo "Per l'oro". Sono in due a muovere il mondo. Una tira, motum perpetuum, l'altro schiaccia, una tantum. La spietata Maria, Mónica Randall, moglie del pastore indio "Faccia di Rame", trascina e muore. Produzione italospagnola: Eugenio Alabiso, Marcello Giombini...Scenografie ricchissime, luci spregiudicate. Soggetto di Eduardo Manzanos Brochero e Nino Stresa. Inizia a prendere colore (in "Technicolor Techniscope", of course) l'universo "Spaghetti Western", con tutti i suoi protagonisti. Artisti che seppero restituire, attraverso i loro sguardi, la percezione tutta europea, dai contrasti marcati, parossistici ed ironici, del mito Far West. Le scene affollate fissate in immagini d'evidente fattura (saloon). W Fernando Sancho, qui Carranza sacrificale. "Faccia di Rame" & "Gufo" (dici "è fatta" ma lui ci mette la penna e si riparte); l'esperto "Nonno" col cannone; l'addetto ai "fuochi artificiali"...un Mondo.
(depa)

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