Futuro ricordo

Non aveva senso continuare a parlare della prima perla raccolta di Chris Marker; ne ha molto, invece, esplorare la sua filmografia. E' ancora causa Simone, che "Sans soleil", del 1983, giunse ad impreziosire il Cinerofum. Cinema in versi. Liriche sostanziose (colla mano che stringe in basso, indicando "ciccia"), meravigliose. Non solo. Docusperimentale che scuote mezzo e destinatario. Su su, guardare, che siamo in ritardo.
Due occhi di civetta, "Argos Films", nella "Valéry" s'abbassano nel luci e s'alzano i toni. Piacevole inquietudine dinanzi a parole scomode quanto urgenti. "La lontananza tra i paesi..." apre squarci di memoria. "Tre bambine in Islanda nel 1965". Le frustranti sfide d'un artista. "Se non si vedrà la felicità, almeno si vedrà il nero". Corro a Varda. "Il Ricordo altra faccia dell'Oblio" (mentre Miracolo Economico è l'opposto di "Festa di Paese"). Citazioni colte, a 360 piani, un discorso foucaultiano su osservatore/osservato, un tributo al cinema, gustosa semiologia hitchcockiana; come solo i francesi, ne-San écrir-parlér ("Sartre è il nome, percepiscilo il nome!").
"Mi scriveva...". Il ricordo è una terra remota. Landa di feroce peccato, patria d'intimo rimorso. Tempo precipitato.
Da una chiacchiera in cucina, metto a fuoco il Politico di Marker, "terzomondista del tempo" (e paracadutista della Resistenza). Oltre all'amore per il prezioso flusso emozionale a ritroso, eternamente colante tra le dita, reso con quella che con Simone, un po' pomposamente, abbiamo definito "Se sei con una figa è impossibile che non..."; accanto all'esteta del pensiero, sullo schermo, sopra, dentro-dietro: è lo sgomento. Reparti di "giapponesi tremanti", dinanzi ad un "passato immutabile". La "crepa tra uomo e donna" non è peculiarità nipponica, così come quella di Amílcar Cabral (1924-1973) non è stata la sola guerriglia vincente. La LOTTA come momento di "apertura al mondo e conoscenza di sé". W i Takenoko, giovani vecchi-marpioni col fischietto! [registriamo: nell'83, i giapponesi non usavano guanti ed erano già all'avanguardia nella video-dipendenza]
Un fil di ferro rosso lega quest'opera al razzo a corta gettata che, vent'anni prima, si conficcò nella Selenica Settima. L'assassinio d'una giraffa alle non-immagini. "Tapparsi la memoria", che altro sappiamo? "Lavoro, famiglia, patria" (mescolare a gusto).
Attenderemo speranzosi il 4001 (asfissia nello strazio).
(depa)

"Le lettere di un cameraman (Sandor Krasna) sono state lette da una scrittrice (Florence Delay)".

1 commento:

  1. minchia grazie depa finalmente ci ho capito qualcosa poesia della lotta estetica che combatte-
    consigliatissimo per concretizzare conoscenze che faticano a decollare; dopo pochi minuti vi salteranno addosso_

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