NOOOOOOOO!

NOOOOOOOOOOOO! Cioè, sì, o meglio, "Mario Bava". "Operazione paura", del 1966 (t.i. "Kill, Baby, Kill!"...), ti mette all'angolo e comincia a pregare che so' cazzi. Paura. Niente di meno. Molto di più. Come vedete, lo spavento può dare assuefazione.
Un grido terrificante ha già squarciato il sipario. A Cardigan, sud di Aberystwyth (!), uno strano suicidio, benedetto da due angeliche scarpette. Volti dietro una finestra, così semplice e terrificante. Altri volti. Il medico legale, il commissario. Tutti, prima o poi, finiscono a Villa Grass. Pure Monica, la bellissima Erika-Enrica Blanc-Bianchi (Gargnano, '42), nel sapiente meccanismo di paura. La m.d.p. s'insinua e scivola. Melissa (1880-1887). Suona la campana di Kruger, mai più tornato, scattano gli incubi, gioielli funerei.
Il figlio ventiduenne Lamberto al fianco (stirpe d'annata), ritroviamo le musiche di Carlo Rustichelli, che si diverte, svolazza e incombe. Quindi, tra le luci di Antonio Rinaldi, il montaggio dell'esordiente Romana Fortini. La scenografia si moltiplica, l'inseguimento è eterno. Spiriti battono Scienza, tanti morto a zero. "No, non l'ho vista" (ma la vedrai). Passaggi filmici magici (maledetti), foghe caligaresche, da tutto in una notte. Finalmente un nuovo sole; per chi c'è.
Oltre ad alcuni personaggi, costò la vita alla produzione "F.U.L. Film". NOOOOOOOOOOOOO! Pensa come stava, se pur Bava scolpì questo diamantino in dodici giorni (e chissà quale cachet Giacomo Rossi Stewart...)
(depa)

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