Dipende...

Se una commedia di Mario Bava "rischia" di trapassare il cuore, esattamente come le perle terribili del mare che gli è consono, si mette in luce, se ancora ve ne fosse, la versatilità del regista sanremese. Mastro lambiccatore di generi, in "Quante volte...quella notte" (ancora 1971) solletica con un mnemonico gioco di viste, "Cubo di Kuro" in cui l'apparenza si scatena.
In "Eastmancolor", la "Delfino film presenta". Il romano Otello Colangeli (1912-1998) al montaggio e il romagnolo Lallo Gori (1927- 1982) alle musiche leggiadre (di chi è sportivo e piace). "Una coproduzione italo-tedesca", coi titoli di testa a caccia delle farfalle della psyche (Bozzetto?), viaggi di morti e guardie.
Bella atmosfera, tra i "Cooli" delle Orsoline. Ma è tutto uno scherzo (nello studio psichiatrico, c'è il pronipote di Meliés, Calisto's). Tina & Gianni Prada ("parente di Morandi?", olè!). C'è relax, si sgambetta sui doppi sensi. Bava mattacchione, "Ghiandola Supersprint" & "Miss Innocenza" (alias "Candeggina"). Far l'amore (o almeno provarci), con un gatto (!). Kurosawanamente straparlando, un Bava perverso (tetta piccola). Leopardi e salamandre: camaleontico Bava.
Il gelato multicolore sbavato da piccoli (Daniela Giordano in Blue), la donna con qualcosina addosso, l'uomo dei vostri champagne. Il caleidoscopio, quando si ferma, può sprigionare tutt'e cose. Può divenir "Quattro volte..." o, se abbiamo voglia, una commedia sexy d'autore.
(depa)

3 commenti:

  1. Vero, una "commedia sexy d'autore" che pero' ho trovato un po' priva di ritmo. Ma forse e' il genere che punta di piu' su inquadrature e piani sequenza audaci abbinati a dialoghi eleganti per un film in conclusione piacevole.

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  2. Nemmeno al peggior nemico avrei consigliato di partire con questo Bava , ma è bello, il film, come riaverti al 'Rofum!

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