Nasa otturata

Fregola in Clint Eastwood street. Voglia di arrivare, terminare. Strada tronfia, residenziale, villette spaziali di esseri hollywoodiani. "Space cowboys", del 2000, porta alle stelle il vuoto dell'autore californiano, trascinando fuori orbita astri e satelliti di colleghi del vecchio millennio.
1958. L'uomo, o la sua ambizione, spinge. Record di velocità e altitudine stracciati. Da Dedalus alla NASA, il militare esonda nel civile. Dà la mano, servo, "è un ordine Frank". D. Corvin, meglio non conoscerlo. Rispolverare i ferri vecchi, cari amici. "Spero che ciò che non brucia precipiti sulla casa di...". Frank anzianotto. Quindi un heist movie unto, commedia bolsa e patetica. Nella Guerra Fredda ghiacciata in stereotipi, perso ogni contatto con Donald Sutherland. Ironico Clint, sì, lui scherza. I "ragazzi" arrivano coi giubbotti pelle d'aviazione, mica sfigati (rallenti testimonio). Stronzata. Negli Stati dello sbarco sulla Luna, là dove nascono i talk show, chiaro che le sale si entusiasmino a livelli cosmici.
L'incantevole Galassia, con attorno il vuoto. "Alla conta dell'"uno", diciamo due termini tecnici e spariamo Tommy Lee Jones sulla Luna; celebrando, un lancio solo, lui, Clint, gli USA, tutti. Tranne il Buon Cinema.
(depa)

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