Non le tieni

Era dai tempi milanesi, della mitica sala Uander. Lacrimuccia. Era dal 2014 che non si vedevano così tanti film. Conclude questo maggio pazzo, il terzo capitolo della saga dell'ex maresciallo, ora comandante dei vigili, Carotenuto ("metrotulipano"), nella sua Sorrento. Il Technicolor esalta il blu del Golfo, la bronzea pelle di Sophia Loren, ma "Pane, amore e..." (1955), di Dino Risi, perde in agilità.

"Titanus" ("ta tata tata ta ta"). Xilofono e via, Alessandri Cicognini rialza la bacchetta. Un primo shock viene dal consueto poggiolo, questa volta a colori ("In cinemascope"). Ma via, per traghetto. Poi lei. Gliene lascerei due, di case, a Donna Sofia. "Buonadonna". Impensabile resistere ai suoi impapocchiamenti ("Suicido me stessa!"). Tipa sveglia come chi le ha passato il testimone. "Comandi mai, preghiere sempre". Nonostante cotanta merce, lo spudorato comandante, il nipote del Toro di Sorrento, non trova il Vero Amore. "Tu mi hai vulcanizzato" (...). "Obliamo". Si vorrebbe fuoco e lava dappertutto, ma è già cenere. Spenta.
Tra i vari avvicendamenti, fondamentale quello alla regia, risulta forse più determinante quello come protagonista femminile. Senza nulla togliere, lo giuro, alla esplosiva attrice romana, ché, anzi, il suo contributo unico lo offre generosamente. La pellicola s'inspessisce, semmai, con la sottile titubanza di Sofia, di fronte all'amato, al vero sentimento. Poi Loren va da sé, ben oltre quel fantastico mambo di sensuale felina. Nessun confronto, piuttosto, tra le due rivali sul palco con sette anni di differenza. Così come alla regia. Per il resto vi sono anche due importanti innesti (perso tutto un paese). Don Matteo e Donna Violante (per apparizione), essenziali al racconto. "Me lo sposo!" La differenza c'è, la qualità resta.
Meno corale, più teatrale.
Vai Cinerofum.
(depa)

1 commento:

  1. Si', una bella chiusura della storia che, rispetto ai primi due film, perde sicuramente un po' di fascino e brillantezza, ma che e' tenuta bene in piedi dalla bellissima accoppiata De Sica - Loren, superbi nelle loro interpretazioni.

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