Testamento cieco

Altro cofanetto finito. Elena non c'è, Derek Jarman ed io approfondiamo. Ieri sera è stata la volta della quarta proposta, corrispondente all'ultima sua opera. "Blue", del 1993, a pochi mesi dalla dipartita del regista, è il suo testamento blu. Ironico e dolce sfogo, su passato e malattia. Toccante corrente audio, di ricordi e bui.

Il discorso è sonoro, con flusso mnemonico che tutto travolge, parole, voci, rumori. Good music. Testamento cieco. Flebo. HB. "Vivere con l'Aids". Mi ricorda qualcosa. Disattivo l'ambilight, mi tolgo gli occhiali. "Il fato fatale". C'è una calma ambient, nella "Valéry", se non fosse per il gelo nelle ossa (ma il sole è di giugno!). "Il fato cieco". Sono dentro una bara blu. "Labbra itteriche". In una fossa blu. "Nel pandemonio dell'immagine vi offro il blu universale, una porta aperta sull'anima". Derek ama tutti. "Baciami. Baciami ancora. E ancora e ancora". Che duello tra Blu e Cacasotto! "Il buio correva con l'alta marea". "Che tempi erano quelli".
Certo, al cinema come reagirei? Forse bene. Ad ogni modo, in sala Valéry, ieri sera, ci voleva proprio. Dopo 10 minuti è stata una piacevole intuizione quella di sdraiarmi comodamente e chiudere gli occhi. Ed è stato un bel raccontare, un ottimo ascoltare. Grazie Derek. "Il nostro tempo è un passaggio nell'ombra". Ma nella luce dei Lumière ci rivedremo ancora (prima di "dopodomani all'alba").
Proposte?
(depa)

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