Maledetto Gaveston

Terzo appuntamento con Derek Jarman. Il suo "Edoardo II", del 1991, ha pervaso di ombre rossogialle, shakespeariane ancora, la sala Valéry. Basato sul soggetto del drammaturgo Christopher Marlowe (1564-1593), coetaneo di Shakespeare genio e sregolato, morto nell'ultima rissa, questo film ben s'adatta alle tematiche del controverso regista inglese. Il proprio trono re per l'amato. L'amore impossibile tra Edoardo II e Gaveston, qui teatralmente senza epoca, è quello di ciascuno.

"Vieni Gaviscon", il favorito dello stomaco (...). I cannibali han sempre fame: "Che sia maledetto Edoardo!". Gli scagnozzi del re, in chiodo, per un po' terranno, poi petto al più fico. Cinema con lente propria, reinterpretazione sintetica di piani diversi. Sperimentazione pagana. Maledetto Gaveston ("Ucciso in questo santo giorno"). "Due re non possono regnare in Inghilterra". Manifesto dell'orgoglio LGBT, con tanto di cartelli alzati in manifestazione, agenti in sommossa. "Costretto a firmare l'esilio con le lacrime", il dolore sragionerà. Preti e altri colletti bianchi, la classe dell'Ipocrisia sputa, caudina, sentenze. La consueta fusione dei tempi, in questa tragedia che appartiene in tutto alla scuola del Sommo drammaturgo Inglese. Ancora Tilda Swinton, crucciata e diabolica Lady Macbeth. Partecipa anche tutta Annie Lennox. Il ritorno dell'amato è uno scherzo, un balletto. Gaveston, ucciso come George Floyd. La vendetta degli "infami assassini" sarà al sangue.
Mais, charmant Mortimer, dimenticavi il tempo.
(depa)

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