Ieri sera è stata la volta della libera videoteca di Santa Brigida. La seconda proposta riguardante il regista inglese David Jones è stata "Jacknife", 1989. Storie di reduci, Vietnam, e dove sennò?, con sorella di mezzo. Triangolo delicato e burrascoso, vite morte di tutte le guerre, sorretto da dialoghi credibili e tre commoventi interpretazioni.
Sveglia! Inizia così, all'ora dei cacciatori. Secco. E c'è Robert De Niro, e chi sennò?, mister Megessey, Joseph "Jacknife". C'è anche Ed Harris, signor "Tanti Impegni" (da bere). Nemici reduci. "Non è mio amico". Kathy Baker è la maschera della dolcezza. Amicizie di pianeti diversi. "Eh?" Si intuisce che l'intreccio, pur basilare, non annoierà, poiché i dettagli sono ben studiati, i tempi equilibrati e gli attori, come detto, ci mettono naturalezza immediata.
Jacknife elefante nelle cristallerie del cuore. Tristezza. "Da quando non ti va più di bere?". Tenerezza. "Va bene, mi è piaciuto quando mi hai baciata".
Bello perdersi nel cinema. Perché loro ti ritrovano. Grazie a Jones ho incontrato un gran De Niro, quindi bestemmio (!). "Non riesco a capirti". Ottimo film, vai Doria! -"Piangi spesso?", -"Eh?".
"Elegante va bene e poi...anche una birra che dici?". Chi non si metterebbe con Joseph? "Viene quasi voglia di smettere". Ti amo Robert. Se qualcosa stona, lo fa con sincerità. "Adesso devo andare in un posto. E tu vieni con me". Insospettabile delicatezza, tra veterani rudi e disperati. Le sedute alcoliste ("Non farti influenzare da quello là!"). Joseph fulmineo. Fotografia compatta (fermate le immagini), taglio registico attento, con primi piani efficaci. Colonna sonora in disparte (organetti sportivi o trombe malinconiche). "Andiamo a cercarlo Martha!". Tutto il post Vietnam su di voi. "Lei non c'era".
Ciao Jacknife. Qualcosa da fare, poi, lo si trova...
(depa)
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