E poi fu "La finestra sul cortile", del 1952. Uno degli Alfred Hitchcock cui sono più affezionato, col suo sapore di sfida, tutto un cavedio, tutto nascosto, tutto non visto. La potente costruzione dal nulla. Pochi interpreti, tutti grandiosi (baciami Grace). Poi una serie di siparietti, tipici d'ogni nuova modernità, a tessere la ragnatela d'un invisibile omicidio. Capolavoro.
E' quasi con timore che si scrivono certe recensioni, un brivido solo a pensare questa parola ("Esame critico, in forma di articolo più o meno esteso"...brbrb). Passano settimane. Ma ricordo che siamo il 'Rofum. E non valiamo un cazzo.
James Stewart & Grace Kelly in una "Release of Paramount", in Technicolor, che lascia il segno. Anche in James (è il suo preferito!). Robert Burst alla fotografia, Hal Pereira, Joseph McMillan Johnson alla scenografia. Ci sono tutti. Pure Elena ed io sul divano "Valéry". "Mondo di guardoni" lo siamo tutti, ancor più se immersi nel capitalismo della sorveglianza (di più post covid). E la platea su cui affaccia la balconata del protagonista offre spettacoli molto interessanti (moooltooo...dai su!). Colonna sonore accurata ed efficace. Le musiche sono presenti nei i vari siparietti dalle varie finestre. Pura immaginazione? Sì e no, quindi sì. Voci di piano, melodie liriche, suoni di grammofono, il jukebox del quartiere tiene le misteriose danza. Ad un'ora dalla fine, per un materasso arrotolato (...), Lisa si accoda a Jeff. Qualcosa che non va, c'è. Un panorama bizzarro che si concede tutti i momenti, compresi quelli alti, come quelli con la solitudine della signora in verde, Miss "CuorInfranto", della straziante Judith Evelyn (1909-1967). Diversivi che preparano, incursioni che tirano, per ricaricarla, la suspense. Pellicola che trasuda l'acume e le astuzie del regista londinese. Senza sprecare una munizione lungo lo scontro ("buco con la serratura portatile"). Tutto sta nel saper guardare in casa propria, in sé, in quel santuario ormai profanato. La fantasia fa (quasi) sempre brutti scherzi. L'assassino è negli occhi di chi guarda (poteva andare peggio: il colpevole nel dito di chi giudica o nelle mani dei servi). Hitch's must.
Ma la domanda è: "La vuoi fare una foto?"
(depa)
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