Oggi, ancora oggi. Ma prima. Alle 9:30 su "RaiStoria" e, da lì, in sala Valéry, s'è affacciato il sommo Federico Fellini. Nel 1979 il regista riminese disegnò un suo ricordo musicale: "Prova d'orchestra" è un altro suo autentico e folle sogno, più film che doc., più Fellini che film.
Dopo l'affettuoso incipit, col copista dell'"auditorium/chiesa del XIII° sec. che introduce al grottesco familiare, verranno i musicisti vari, ciascuno con la propria "piovra delle nevrosi", tutti con la propria via di fuga, musicale, egocentrica ("Il piano è come un re sul trono"). I "flautisti tutti matti". Un carattere (caratterista) per ogni strumento, la vita si innalzano su per le sette infinite note. Il "violoncello amico fedele". I "poteri particolari" prodotti dall'oboe (il "nemico dei violini"). Arriva il maestro, il tedesco Balduin Bass (1922-2006), direttore d'orchestra appassionato e sbarellato come d'uopo.
La squadra è di fuoriclasse, che l'autore ben conosceva: Nino Rota per l'ultima volta alle musiche (...); Brunello Rondi alla sceneggiatura; Ruggero Mastroianni al montaggio. "Niente paura, la prova va avanti", metafora di vita in cui perdersi per sentieri sparsi: la bella pianista se la fa il burino, non i "compagni" che, anzi, non esitano a mollar schiaffoni rosa. "W il giradischi"!
Ottimo, ci perdoni il maestro Fellini, altro che "filmetto".
(depa)
"RaiStoria" manco una pausa così vi vogliamo.
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