Un po' di lingua

Domenica sera, invece, a cofanetti terminati, Elena ed io (il Rofum, insomma) abbiamo adocchiato quei misteriosi DVD di Santa Brigida. Tra questi, era proposto David Jones (1934-2008), autore statunitense dalla blanda filmografia, più noto in campo teatrale. E così "The confession", del 1999, ultimo lavoro dell'autore, ne emerge con porzione minima, annoiando con logore dinamiche, riacciuffando l'attenzione con quesiti morali aggrappati ai volti dei due protagonisti, angelidemoni della società americana e non solo.

Tempi sbagliati, battute ceffate per buona parte della pellicola, soprattutto nella prima, preparatoria dell'intimo scontro finale. Scoramento in sala Valéry. Incentrato sul physique du rôle del protagonista, il newyorkese classe 1958 Alec Baldwin, a dir poco statuario, e sui sinistri lineamenti dell'"avversario", l'inglese classe 1943 Ben Kingsley. Nella seconda parte, con l'introspezione più mirata (sia chiaro, "non è cheee..."), il sopore si dirada. Prego che non diventi procuratore generale (non accadrops). Con ricorrenti elucubrazioni di stoc. "Non sono una santa, sono una donna" (Top, of the pop). Trasuda retorica rosa, matrimoniale, genitoriale. Finale già dimenticato per un film patetico. Pessima la prima con l'ultima di Jones. Ma andremo a ritroso, sperando di non vomitare.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento