Pesa di morte

Segugio, indaga, indugia; sfruguglia, farfuglia. Il Cinerofum solleva foglie, trova un Primo Zeglio (1906-1984). Tartufo western del regista piemontese, "I 4 inesorabili", del 1965, ha una perspicua dominanza d'Undari, equilibrata da piccante humor nero e frizzante retrogusto di ferocia.
Adam West! E...Robert Hundar. "Da un'idea di Primo Zeglio", Daniele Alabisio boss del montaggio, sacro Marcello Giombino alle musiche. "Eastmancolor - Totalscope". "Sam è un amico", ma "è un ranger, che è peggio di un poliziotto". Bounty Killer, pratiche mortuarie. Gli amici cari, ognuno al proprio posto. Il già citato Undari, colonna del sadismo da saloon; Raf Baldassarre bandito sbruffone; il sempre sceriffo Luis Induni (1920-1979, da esule dell'Asse alle stelle di latta). Padrone dell'atmosfera, il regista-scenografo-pittore vercellese. Aggrappandosi, man mano (che?), alla stazza dell'assiduo intreprete, Zeglio organizza il gruppo con autorevolezza, in scioltezza. Una trappola perfetta (quasi?). Una dissetante schermaglia processuale, alcolica. Svegliarsi sotto una gragnola di sanpietrini lincianti. Fantastico. Sancho vice, pazzesco. A mani nude, che storia. E via, ancora...sinché l'automasceriffo non esegue la sentenza...Insomma l'intreccio è stretto e forte, l'idea di Zeglio ritmata. Infiocchettata dal coup de theatre davvero incredibile. Wahooo!
(depa)

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