Bevi, bivi, bici

Arrivo, arrivo. Però, dalla settimana scorsa, giungono altri due western. Simili, cattivi, truci. Il primo è stato una produzione italospagnola, ancora una volta sorprendente. Diretto a quattro mani, da José Louis Boraw (1929-2012) e Mario Caiano. "Cavalca e uccidi", del 1964, ben affresca il clima che si respirava in Arizona. Nel titolo italiano come nell'ottima regia.
"P.E.A. presenta" (We love You!)...trltrltrl...al galoppo. Cavalca (per la cronaca, la mia prima parola), cavalca, landa, landa. Spicca la fotografia invidiabile del rovianese Remo Grisanti (1922-2007). In Arizona i botti si fanno in grande (Tombstone, ormai chiaro che laggiù non fosse pacchia). E il Grande Robert Hundar è nei paraggi. Moody faccia da mmmmhnonmifateparlaresenò!.
Attori scafati da un cast internazionale. Il "Beau" dell'argentino George Rigaud (1905-1984, carriera da fantomatiche a maravillas).  Alex Nicol è il "Brandy" del titolo originale, rovinato in volto da un'incapacità. Per l'ubriacone sarà riscatto? Oehp..."eh lo so che cosa posso farci? C'ho provato, ma poi...". E' amore vero, ma tremens.
-"Ma tu l'hai affrontato!", -"Sì, ma ero ubriaco!", -"Allora ubriacati sempre!". D'altronde, il beone a cavallo sapeva andare.
Una cassaforte aperta "con la testa". La vita morta cittadina, tra sbronze e pianti (armonica (la fisa è kaput)). Eva Delannoi, la madrilena Maria Teresa "Maite" Blasco, fiore inatteso. Film corale, l'"occhio" su paese e dintorni, dove odi e scorribande si cozzano ai crocicchi. Spedizioni punitive in gran forze (come far la spesa). I suggestivi cantati...spari dal saloon. L'ultimo sarà per il pacato sceriffo, che pareva gestire, ma già lo sapeva...Il sindaco: "Signori, sta a voi decidere". La storia mica cambia, procede.
Avvincente pellicola cooperativista, ben fatta, fango e pizzo. Unione vs Forza. Elezioni tra gli spari, duello finale panoramico per precipitare l'infame Cyril.
(depa

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