Boia carne

Eh, cazzo. Gli Americani i western li sanno fare. Che sia il londinese Andrew McLaglen a dirigerlo, poi, può solo migliorare le cose. La seconda opera capitata sul 'Rofum conferma il dinamismo del regista inglese, capace di tenere a bada spiriti e corpi bollenti. "Bandolero!", del 1968, ben si merita il punto esclamativo, tra cotante emozionanti bellezze, queste sì, tutte americane...americaniiissime!
"20th Century Fox": James Stewart, Dean Martin, Raquel Welch. Il trio delle meraviglie ci mette anima e fisico. "Girato in Panavision, color Deluxe". Jerry Goldsmith alle musiche adatte.
"E' andata storta Bishop". Valverde, Texas, 1862. C'è baldoria negli ostelli del Lontano Ovest. Personaggi fantastici. Stewart boia improvvisato (e spietato), Walch sempre mozzafiato. Dean ancora graziato. Ma l'infame giustiziere è un angelo custode, che solo soletto se ne torna a casa...
"Terra di bandoleros", svela la bellezza da "cinque vacche e un fucile" (prezzi bassi nel West). La caccia è aperta: "questione di sparare a vista", "né impiegati, né bottegai", è Rachele la preda. Tutti all'inseguimento della Welch. I suoi stivali (carne). Le sue pose a cavallo, al passo, nascondono la Valley, te le porti nella bara. Quella mano che non c'entra con niente, nient'altro! Perché non l'abbandonano? Ma perché muove il mondo! Le sue trecce legano, le sue calze intrappolano, fiera fera, da guardare sin quando c'è vita.
Bandoleros! Quanti morti, tutti. Anche Dick, per amore, forse.
(depa)

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