Veloce batte Grosso

Finito di vedere "Ballata per un pistolero", del 1967, immantinente scrivo. Western con tutti i crismi, ed extra di megaspaghettata di botte, diretto e interpretato dal pistoiese Alfio Caltabiano (1932-2007), ha il physique des américains, le battute di Hollywood, tra quattro fratelli che non se le mandano a dire. Ne rimarranno solo due.
"Giano film e Prodi presentano"...Antony Ghidra (cioè il serbo Dragomir Bojanić, 1933-1993)...Al Northon (cioè Caltabiano). Musiche (fondamentali) del "religioso" romano Marcello Giombini. Fotografia buena vista di Guglielmo Mancori. Incipit preparatorio, titoli di testa, quindi, alla carica! Zoom qui, zoom là, la m.d.p. perlustra i minimi dettagli. Fa acrobazie per i suoi. Sulle allegre note di saloon, ogni parola una provocazione. Uno più duro dell'altro. Scontro tra titani con pistola e fucile. Cacciatori di teste (bounty killer), ex-sceriffi giustizieri fa da sé ("in due valgono una mitragliatrice"), banditi leader e con fregola. Western al passo, trotto, fieramente al duello. Oltre alle suddette musiche, spicca l'efficacia delle scenografie accattivanti e dei costumi originali (Enzo Bulgarelli). La maestria coreografica dell'autore scalpita. Ticchettio (a chi lo sente) annunciatore di fuoco (morti). Epica, eroica, sacrale. Mascelle contratte, mai chete. In Messico s'aggira un americano, biondo, non è Kirk. Anzi, due americani, l'altro è Angelo Infanti zorro smascherato (ocio). Dei due messicani, uno è un colosso cruento (sempre l'attore-regista, tosto il suo El Bedoja). Passa Esplosione, ma fa cilecca (carisma di Bersani). Un'inspiegabile maxi-rissa, con cui pure noi dobbiamo fare i conti (che non tornano). Ma la camera balla e noi, nella Valéry siamo in tre (io e Depa e te), non ci sediamo.
Esordio notevole dietro alla cinepresa, per il buon Caltabiano.
(depa)

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