Vi salva lui

Venerdì notte, in sala Valéry c'è stato Clint Eastwood. La fame di celluloide mi spinge sui lidi, da me temuti, del bolso attore regista statunitense. Altro scalo da dimenticare, "Il cavaliere pallido", del 1985, è un pessimo western, tronfio oltre la gran scuola permetta, canonicamente impantanato nei gli stilemi più scontati.  Compliments.
"Warner Bross", "Iris", bollino giallo. Titolo. "Produced and directed by". Incipit tra bambini e squadroni della morte. Ci sono i cattivi.
"Nel nome del cane". La preghiera darà i  suoi brutti. "Ed ecco apparire un cavallo nero...e il cavaliere teneva una bilancia...c'era l'inferno dietro di lui". Fotografia anni '80 fuori tempo western. C'è pure Chris Penn, quando aveva i piedi sciolti. La mediocrità diffusa sta nella bella ragazzina (Sydney Penny a quattordici anni, e ho detto), le sue esclamazioni sublimano l'ingenuità della pellicola. Manca l'afflato di un racconto avvincente, se non proprio nuovo. Inciso: "Quei bastardi vogliono vietare l'uso dei getti a pressione, per ragioni ecologiche!". Poveri lontani ambientalisti già asfaltati della Storia del Progresso. Chissà come se la cavano quei luoghi, oggi.
Occhio di ghiaccio, dandy Clint s'è comprato un altro vestito. Col biglietto da visita. Nel titolo (e poster) il vanesio di cui il cinema non aveva più bisogno. Parla Hull Barret e mi vien da vomitare. Forse l'"Iris" doppiatore a maso pegorar le cose (Andalo! Andalo!). Tra i "da non perdere" dei "501 Grandi registi" non lo piazzerei. Si chiacchiera di "amore e fare l'amore" (mica...), la ragazzina fa la gelosa. E indovinate un po' chi ama?
Ma lui! Il nostro arzillo cinquantacinquenne di San Francisco. Attimi di cinema basso basso. Qualcosa di reazionario dietro l'orecchio: se quegli straccioni avessero accettato i mille dollari, già troppi!, anziché farsi venire i grilli! Il panorama ai piedi dell'integerrimo cavaliere solitario è piuttosto avvilente. Una costante pusillanimità (e dipendenza) percorre i cercatori d'oro. Ad ogni modo, proprio tutti si innamorano del Predicatore.
Due inquadrature da sogno, avulse come Mister Duff in una chiesa, buttate lì nel mezzogiorno meno un quarto di fuoco (e tanto altri). Non bastano 5 proiettili nel petto, per sgonfiare Eastwood. Chiedete a Richard Coy LaHood. 
(depa)

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