Ad uso e abuso

Frattanto altri DVD sono piombati in sala Negri. Grazie a uno di questi, il biancoEnero di Jean-Luc Godard si è posato sulla donna oggetto, à prendre per l'uomo, che non deve far altro che sborsare. Del 1962, "Vivre sa vie" (t.i. "Questa è la mia vita"), quarto lungometraggio del parigino, inquadra l'angosciante disperazione negli occhi di una donna. Lo studio della sua situazione deve affrontare la Prostituzione.
Ermitage presenta questo "film che ha ottenuto Premio Speciale della Giuria e Premio della Critica Italiana al Festival di Venezia. E' dedicato ai film di Serie B" (allora anche alla Samp! sigh). Visa N. 25.982. "Un film en douze tableaux", musicati dal concittadino Michel Legrand (1932-2019). Allons-y...1. Un bar. Nana vuole lasciare Paul, uno che lei deve "supplicare" (lui nega). 2. Un negozio di dischi. 2000 franchi e...Judy Garland e Rafael Romero.
Interna ed esterna, poi l'anima (come galli e polli). Giocare a flipper a due con Anna Karina, "responsabile e libera", con grandi occhi che non sanno dove posarsi. Uno sguardo enorme, in fuga. Rotture, strappi, provocazioni registiche (dialoghi dai volti coperti). "Ce-lui la...ce-lui la...", a vendre sa vie (il commissario s'è fatto la BMW nuova). Sesso a consumo, "coupable" di scegliere a vent'anni, mentre per "Jules et Jim", di domenica, c'è la fila.
(depa)

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